Come nasce l'Internal Family Systems Therapy o Sistemi Famigliari Interni
Capirle ci aiuta a crescere nel percorso della terapia e oltre
La terapia IFS ti aiuta a scoprirlo
Anche le parti estreme hanno un intento positivo
Possediamo le risorse per guarire
Riarmonizzare il sistema per curare il sintomo
L'IFS o Internal Family Systems è un modello della psiche e un approccio alla terapia individuale sviluppato in America dal Dick Schwartz PhD negli anni 80.
Esperto e docente di Terapia dei Sistemi Familiari, Schwartz imparò dai suoi pazienti che anche quando il sistema esterno viene riorganizzato, se quello interno non cambia, i sintomi spesso persistono. Attraverso la sua pratica clinica, osservò anche come molti pazienti descrivessero la loro vita interna come una lotta fra diverse parti (subpersonalità) che influenzavano a volte in modo determinante le loro azioni e emozioni. Iniziò così a applicare le tecniche della terapia sistemica famigliare, al sistema interno, esplorando alleanze e polarizzazioni per arrivare ad una prospettiva più ampia che include ma non è limitata dalle diverse parti.
Nonostante la sua crescita esponenziale nei paesi anglofoni e in altri paesi europei, l'IFS therapy ha iniziato solo da poco a diffondersi in Italia. Per questo ho deciso di offrire una panoramica iniziale in lingua italiana sul sito di Crea Counselling.
A differenza di altri modelli, la terapia IFS non vede le parti come un fenomeno anomalo creato in reazione a esperienze traumatiche. Le considera invece come aspetti naturali della personalità che esistono sempre, in modo potenziale o manifesto. Nel corso della vita, queste subpersonalità si sviluppano, formando un sistema complesso di relazioni interne.
Le parti, dunque, non sono create dalle esperienze ma le esperienze possono influenzarle, rendendole estreme e caricandole di energie che non appartengono alla loro funzione e natura originaria (convinzioni estreme, emozioni molto intense, o fantasie limitanti). Le parti fanno sentire la loro presenza in diversi modi: attraverso pensieri, sentimenti, sensazioni, immagini e altro.
In IFS, assumiamo che tutte le parti abbiano un’intenzione positiva per l'individuo ma che a causa dei traumi passati, esse abbiano adottato strategie estreme il cui impatto diventa problematico. Non ci sono parti "cattive" e l'obiettivo della terapia non è quello di eliminare le parti ma di aiutarle a scaricarsi dei pesi che portano e a ritornare al loro equilibrio naturale.
Per aiutarci a capire le dinamiche interiori fra le diverse subpersonalità, la terapia IFS distingue fra tre categorie: protettori preventivi (managers), protettori reattivi ('pompieri'), e parti esiliate.
Parti che gestiscono la nostra vita quotidiana e tentano di mantenerci in controllo. Per prevenire situazioni di disagio o di rifiuto, possono diventare esigenti, ipercritiche e punitive (un esempio classico di manager è il 'critico interno').
Spesso ci spingono a migliorare le nostre competenze e per questo tendiamo a identificarci con loro, ripudiando invece sia la vulnerabilità degli esiliati che l'impulsività dei protettori reattivi
Parti che reagiscono quando le parti esiliate vengono attivate da circostanze e relazioni. Il loro scopo e di anestetizzare o estinguere le emozioni dolorose. Le loro strategie includono l'abuso di alcol, droghe, cibo o sesso, dissociazione, suicidio etc. Maggiore la sofferenza soppressa, maggiore la reattività dei 'pompieri' e la loro polarizzazione con i manager. Questo ciclo nasconde e al tempo stesso acutizza il malessere degli esiliati.
Parti 'bambine', sensibili e vulnerabili, percepite a livello somatico e emotivo. Subiscono i colpi della vita e spesso vivono nel passato del trauma. Sono esiliate dal sistema che si difende dal dolore profondo che esse provano. In esilio, diventano sempre più disperate ed estreme rendendoci proni alla disregolazione. Quando accolte e sanate dalle loro ferite, ci riportano al nostro essere profondo e ci ridanno il gusto della vita.
l'IFS therapy afferma che ogni persona ha un Sé /Self (un nucleo essenziale/spirituale) che non è una Parte e che è intrinsecamente compassionevole, calmo e capace. L'obbiettivo della terapia e di coadiuvare la relazione essenziale tra le parti ed il Sé portando equilibrio e armonia al sistema interno. Anche se la relazione terapeutica rimane una componente importantissima, il Sé del paziente è l'agente di guarigione interno su cui si fonda la terapia IFS.
La terapia IFS offre un metodo per 1) sviluppare consapevolezza delle parti che agiscono in noi; 2) far sí che le parti si separino dal Sé (il processo che in Psicosintesi chiamiamo, disidentificazione e in IFS smischiamento o scissione/'unblending'); 3) facilitare il contatto sanatore fra le parti ed il Sé.
Quando il Sé è alla guida, le parti possono liberarsi dai ruoli estremi che avevano assunto, ma continuano ad esistere ed a prestare le loro conoscenze e abilità al sistema interno. La metafora usata sia in IFS che in Psicosisntesi è quella del conduttore d'orchestra che si avvale dei talenti dei vari musicisti, creando un insieme armonico.
L'energia del Sé manifesta in qualità quali la calma, la curiosità e l’apertura mentale, un senso di competenza e fiducia nelle proprie risorse, le creatività, il coraggio, la compassione.
Un aspetto importante dei Sistemi Famigliari Interni è il rispetto che porta nei confronti delle parti protettrici; anche quelle che possono avere sentimenti ambivalenti nei confronti della terapia e che di solito vengono etichettate come 'resistenza'.
Come nella terapia famigliare occorre istaurare un rapporto di collaborazione con i custodi, per aiutare i membri più giovani, così nel sistema interno iniziamo prima di tutto a formare un'alleanza terapeutica con le parti protettrici (spesso giovani ma sovraccaricate di responsabilità). Le invitamo a separarsi da e a venire in contatto con il Sé, la presenza interna capace di prendersi carico del sistema e sollevarle dai loro ruoli parentificati.
Avendo ottenuto il permesso dei protettori, e in presenza di una 'massa critica' di Sé, possiamo poi avvicinarci alle parti esiliate. Queste sono spesso come bambini abbandonati, che pur bisognosi di soccorso, non sempre si fidano del Sé,
La terapia si incentra sul restaurare una relazione di fiducia fra le parti esiliate e questa 'figura parentale' interna, in grado di sollevare i fardelli che gravano su di loro, e ripristinare la loro natura originaria così che esse possano essere reintegrate pienamente nel sistema interno.
Qui sotto indico i 6 passaggi del lavoro con i protettori ( in Inglese ci riferiamo alle 6 F's -Find/Focus/Flesh-out/BeFriend/Fears)...
Prima di tutto iniziamo col riconoscere quali parti sono attive in noi in una data situazione e come si manifestano (in azioni, sensazioni, pensieri, emozioni, immagini etc.). Usare il linguaggio delle parti, spesso aiuta a disidentificarci da questi aspetti di noi e a portare calma nel sistema interno. L'IFS chiama questa separazione/scissione tra le parti e il Sé 'unblending',
Fra le diverse parti che abbiamo riconosciuto, individuiamo quella che ha più bisogno di attenzione (target part). Di solito, si tratta della parte protettrice che esercita maggiore influenza sulla situazione. Questa diventa il fulcro della nostra esplorazione successiva.
Iniziamo ad esplorare la parte attraverso canali diversi (sensazioni, emozioni, azioni/impulsi, immagini/ricordi, pensieri, voci interne etc.). Ci interessiamo
La domanda 'cosa senti nei confronti della parte' rivela in quale misura sia presente l'energia del Sé (curiosità, compassione, calma).
Quando nel nostro sistema sono sufficientemente presenti le qualità del Sé, possiamo approfondire la nostra conoscenza della parte.
Apprezzando le sue intenzioni profonde, facendoci raccontare la sua storia, comprendendo dove e da chi ha imparato a fare ciò che fa. In questa fase il terapeuta chiede come la parte reagisce a questo interessamento,
consolidando il rapporto interno diretto fra il Sé e la parte
É fondamentale dare alle parti protettrici l’opportunità di esprimere i loro timori
e farci sapere quando la terapia sta andando troppo in fretta. Bisogna guadagnarsi la fiducia dei protettori
rispettandone le preoccupazioni e negoziando con loro l'accesso alle parti esiliate.
Probabilmente il modo più doloroso in cui sperimentiamo le parti in azione è attreverso "comportamenti di dipendenza/compulsivi". Che si tratti di rabbia, abbuffate o autolesionismo, ci sentiamo come se fossimo posseduti da una forza potente, in cui non ci riconosciamo, ma che non riusciamo a fermare. È così che veniamo risucchiati in un circolo vizioso di vergogna in cui più mi stordisco con droghe/cibo/porno/distrazione, più mi critico e mi biasimo, più mi biasimo, più provo vergogna e più soffro, e più soffro e più ho bisogno di stordirmi.
Questo provoca un braccio di ferro interno tra queste parti dai comportamenti estremi - che l'IFS chiama "pompieri/vigili del fuoco" - e un'immagine di sé più accettabile, solitamente governata da parti "manageriali" che ci spingono costantemente al miglioramento.
Mentre i terapeuti sono di solito reclutati per stare dalla parte dei nostri manager interiori, la terapia IFS ci aiuta a comprendere l'intenzione positiva più profonda dietro al comportamento dei pompieri; che spesso è quella di distrarre, anestetizzare o dare sollievo momentaneo dal senso di fallimento e dalla vergogna che i manager cercano di esiliare.
Poiché la vita trova mille modi per scatenare questi sentimenti "esiliati", i "pompieri" diventano la nostra ultima risorsa. Sfortunatamente, l'impatto negativo dei loro comportamenti estremi non fa che attirare ulteriori critiche e rimproveri da parte sia dei nostri manager interiori che delle persone che ci circondano. Questo aggiunge al fardello di vergogna che già grava sulle nostre parti esiliati, rendendo il sistema ancora più vulnerabile e reattivo.
Portando curiosità e comprensione a ciascuno di questi attori interiori, la terapia IFS può aiutarci a invertire questo ciclo e a trovare un modo più autentico, sereno ed inclusivo di essere noi stessi in questo mondo esigente.
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Valeria è una psicoterapeuta Italiana con sede in Irlanda. Studia l'IFS dal 2017 e ha completato la formazione di livello avanzato con l'IFS institute, oltre a integrare l'IFS con altri approcci come TIST e AEDP e la psicoterapia sensomotoria.
IFS UK - Paul Ginter, Osnat Orbel
IFS Spain - Mary Kruger, Cece Sykes
Working with addictions and eating disorders
IFIO Intimacy from the Inside Out - Level 2 training (72 hrs)- Tony Herbine-Bank, Ann Drouillet, Larry Rosenberg
IFS for couple work and relationships
Challenging Protectors (15hrs)
Bringing IFS to groups (15hrs)
The Unburdened System (15hrs)
Trauma & Addictive Processes (15 hrs)
The voices of Addictions (15 hrs)
IFS therapy to heal our relationship with food and the body (15 hrs)
IFS Therapy with Sexual Abuse (15 hrs)
Trauma and Neurobiology- with Frank Anderson (3-days, IFS Spain)
Integrated Trauma Therapy (15 hrs)
IFS therapy and parenting (6 hrs)
Complex Trauma Masterclass (12 hrs)
IFS Full Immersion - Clinical Applications of IFS therapy (24 hrs)
Treating Complex Trauma with IFS (12 hrs)
Individual supervision with Liz Martins (IFS therapy lead trainer and supervisor)
Apr 2020- Jan 2023
Group advanced Supervision/Skills with Cece Sykes (IFS therapy Senior trainer)
March.2023 -ongoing
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